Erosione dei suoli, come evitarlo.

Proteggere la fertilità del suolo è diventata una necessità di primaria importanza, erosione, scarsità di sostanza organica, perdita dello strato fertile, perdita di produttività dei terreni, sono alcune delle problematiche più diffuse e discusse oggi in agericoltura . Più in generale si parla di: perdita di biodiversità , riduzione impatto di interventi umani sull’ecosistema, riconversione aree alterate. La protezione del suolo con una coperture vegetale che non viene raccolta contribuisce a risolvere gran parte dei problemi sopra citati soprattutto se viene associata a tecniche di agricoltura conservativa. In un’agricoltura moderna, attenta ai temi ambientali, con il termine Cover Crop (coltura di copertura) si intende l’impianto di una coltura erbacea con lo scopo primario di proteggere il terreno.
La pratica è finalizzata a:

  • COMBATTERE L’EROSIONE
  • LIMITARE IL COMPATTAMENTO E LA PERDITA DI STRUTTURA DEL TERRENO
  • BLOCCARE IL DILAVAMENTO DEGLI ELEMENTI NUTRITIVI
  • INCREMENTARE I NUTRIENTI (AZOTO FISSAZIONE)
  • LIMITARE LO SVILUPPO DELLE ERBE INFESTANTI
  • INCREMENTARE LA SOSTANZA ORGANICA
  • AUMENTARE L’ATTIVITÀ BIOLOGICA DEL SUOLO La coltura di copertura blocca il dilavamento dell’azoto e può recuperare gli elementi minerali negli strati più profondi. Una efficiente Cover Crop può ridurre la perdita di azoto per più dell’80%. In questo caso si usa chiamarla coltura trappola, perché assorbe gli elementi nutritivi, che verranno lentamente ceduti alla coltura successiva. Una Cover crop che viene terminata con il sovescio , ha la possibilità di apportare azoto organico in quantità anche notevoli(superiori a 150kg/ha con un erbaio di veccia), grazie all’azoto fissazione delle leguminose. La pratica poliennale della Cover Crop porta all’aumento della sostanza organica nel tempo che è l’elemento base per l’incremento della fertilità .L’aumento del carbonio organico, significa inoltre sequestro e stoccaggio di CO2 sottratta all’atmosfera.L’aumento di sostanza organica migliora la struttursa del suolo. La porosità generata dagli apparati radicali aumenta l’infilrazione dell’acqua nei strati profondi, la ritenzione idrica e allo stesso tempo permette una buona capillarità a beneficio delle piante coltivate, Aumenta inoltre la circolazione dell’aria neli strati superficiali. Allo stesso modo viene incrementata l’attività biologica del terreno, vale a dire la presenza di invertebrati e microrganismi. In un terreno sterile o con scarsa attività dei microorganismi ,c’è ampio spazio per i patogeni che diventano sempre più aggressivi. L’alta biodiversità presente in un terreno fertile incrementa la resilienza del terreno, ovvero la capacità di reagire ad influenze e disturbi esterni e ripristinare l’equilibrio iniziale. Un altro tema importante è quello del ripristino ambientale . Gli interventi sul territorio come opere pubbliche, cave, nuovi impianti arborei, ecc. vanno ad alterare il naturale equilibrio del suolo e possono accentuare problemi di tipo idrogeologico di un intero territorio. l’inerbimento di queste aree è essenziale e deve essere attuato con specie botaniche adatte allo scopo. una novità importante riguarda l’impiego di specie selvatiche , ancora poco comune in Italia, che permette di creare un prato con una superiore valenza ecologica in favore di biodiversità e insetti utili e garantisce una migliore effetto in termini di rusticità e durata. La presenza di diverse fioriture va a migliorare il paesaggio, cosa da non sottovalutare in zone o azienda legate al turismo. La Cover crop viene in genere lasciata sul terreno , oppuer interrata (sovescio). Il sovescio in particolare , in base alle essenze utilizzate arricchisce il terreno in azoto e sostanza organica oppure permette un effetto biocida contro nematodi e funghi patogeni. Le colture per arricchimento di azoto: Le leguminose , per mezzo della simbiosi radicale con batteri azoto fissatori(rizobi) riescono a convertire l’azoto atmosferico in azoto organico, arrichendo in forma stabile il terreno di questo fondamentale elemento nutritivo. La biomassa prodotta è inoltre caratterizzata da basso rapporto c/n, e da rapida degradabilità nel terreno.
veccia comuneVeccia comune
CARATTERISTICHE:
Specie annuale a portamento rampicante, utilizzata principalmente in consociazione per la formazione di erbai autunno-primaverili insieme ad altre leguminose o graminacee, per aumentare l’apporto proteico.
Pianta molto rustica e adattabile: cresce in terreni da leggeri ad argillosi, poco soggetti a ristagno idrico con pH compreso fra 5.5 e 8.0.
Ottima essenza da sovescio per la grande capacità azotofissatrice e per la grande capacità di copertura e soppressione delle infestanti.
Dose di semina: 90-120 kg/ha
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trifoglio alessandrinoTRifoglio Alessandrino
Trifoglio annuale impiegato generalmente in purezza, ma che può essere consociato in erbai.
Notevole resistenza alla siccità primaverile, si adatta bene alla condizioni mediterranee.
Scarsa resistenza ai geli invernali: al Nord può essere comunque seminata in primavera dove può fornire due o più tagli.
Con climi miti, può essere sfalciata diverse volte dall’autunno fino alla primavera.
Adatta al pascolamento, foraggio verde, fieno.
Si adatta a vari tipi di terreno, ma predilige i terreni argillosi e alcalini. pH ottimale compreso fra 6 e 8.
Dose di semina: 20-30 kg/ha.
favinoFavino da sovescio (nero)
Utilizzata in purezza per produrre granella, o meno frequentemente consociata, per erbai.
La granella di ottima qualità (25-30% di proteine) entra nella formulazione di mangimi.
Ottima miglioratrice del terreno per l’elevata capacità di azoto fissazione ed è indicata quindi per sovescio
Dose
200-240 kg/ha (50 semi/mq)
Epoca di semina
Autunnale e primaverile
Utilizzo
granella e sovescio
Peso medio 1000 semi
500-600 g
pisello proteicoPiselli proteici
Sottospecie utilizzata principalmente per produzione di granella per alimentazione umana o zootecnica. Viene molto spesso inserita in erbai per incrementare il tenore proteico del foraggio.
Abbastanza resistente al freddo invernale (stadio di massima resistenza a 4-5 foglie).
Non tollera siccità e calore primaverile, così come i ristagni idrici.
Investimento di semina mediamente consigliato: 120 semi/mq.
Dose
250-260 kg/ha

Colture per l’incremento dell’humus stabile e della struttura del suolo. Colture con alto contenuto di fibre e alto rapporto C/N vengono impiegate per incrementare humus stabile. Non cedono rapidamente azoto e nutrienti, ma permettono la formazione di humus stabile e migliorano la fertilità nel lungo periodo( riserva di sostanze , miglioramento fertilità fisica e biologica. Le specie (es.brassicacee) con apparato radicale sviluppato e profondo permettono di incrementare la porosità del suolo e la sua permeabilità ad acqua e aria.

faceliaFacelia ( phacelia tanacetifolia)
CARATTERISTICHE:
Specie molto rustica e adattabile anche a terreni marginali.
Apparato radicale ben sviluppato con grande capacità di assorbimento e trattenuta dei nutrienti (catch crop).
Forte attività di competizione copertura e contenimento delle infestanti , non ha attività contro i nematodi.
Importante pianta mellifera, per l’abbondante e prolungata fioritura.Si semina in autunno nelle zone ad inverno mite, in primavera nelle zone fredde.
DOSE DI SEMINA: 10-15 kg/ha
VARIETÀ: BORATUS ( per acquistare il seme clicca qui )
humusfertHumusfert miscuglio
CARATTERISTICHE:
Questo miscuglio si impiega in tutta Italia con semina autunnale.
La grande produttività, rusticità e precocità lo rendono adatto a tutte le situazioni pedoclimatiche
Adatto per essere trinciato ed interrato, oppure per essere rullato o sfalciato e lasciato come pacciamatura vegetale.
SEMINA: autunnale (da ottobre a novembre), o primaverile
DOSE DI SEMINA: 80-85 kg/ha
IMPIEGHI: Copertura invernale-primaverile, particolarmente adatto per interfila di colture arboree
Composizione
Orzo
Avena strigosa
Trifoglio incarnato
Colza da foraggio
Facelia
prato stabilePrato stabile per inerbimento
CARATTERISTICHE:
Grande adattabilità e rusticità
Produttività: Buona
Persistenza: Buona
Percentuale proteica: Buona
Insediamento: Rapido
Rusticità: Elevata
Ricaccio: Rapido
ZONA DI COLTIVAZIONE: Nord e Centro (asciutta); Sud (irrigato)
Dose
55-60 kg/ha
Epoca di semina
Autunnale precoce/Primaverile
Utilizzo
Fieno ed inerbimento

Daniele

Daniele Castiello vive nel parco nazionale del Cilento ad Ascea , appassionato di erbe e della natura e dei sistemi biologici, ama le passeggiate in bicicletta tra la natura.

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