Indivia
di Daniele · Pubblicato · Aggiornato
Comunemente chiamata scarola, è una pianta appartenente alla famiglia delle Composite

Spontanea in tutte le zone mediterranee, preferisce terreni ben drenati e ricchi di sostanze organiche
Coltivazione
La caratteristica di queste piante è che possiamo averle a disposizione per tutto l’anno. Dalla semina alla raccolta, passano circa 3 o 4 mesi, quindi, facendo semine in successione e scegliendo le giuste varietà, potrete avere insalata durante tutte le stagioni.




La semina può essere fatta direttamente in terra a maggio per raccogliere a agosto, oppure si può seminare a luglio-agosto per avere la produzione in autunno-inverno. Per anticipare la raccolta, è meglio seminare a febbraio-marzo su un semenzaio e poi trapiantare all’aperto non appena le temperature lo consentono, raccogliendo così in maggio. Seminate casualmente o in file e, quando le piantine hanno 4 o 5 foglie, sfoltitele a circa 25 cm sulla fila, e 30-40 cm tra le file. Le cure culturali consistono nell’annaffiare e zappettare periodicamente per eliminare le erbacce. Quando le piante hanno formato un bel ciuffo compatto, si può procedere ad un periodo di imbianchimento, che mira a rendere le foglie più tenere e meno amare. Il metodo più semplice è legare le foglie con uno spago sottile senza stringere troppo. Attenzione anche a che le foglie non siano bagnate, in quanto potrebbero marcire. Quindi, coprire le piante con un vaso capovolto e tappato in modo che rimangano al buio. Le endive saranno pronte e ben imbiancate dopo circa 10-15 giorni se si esegue questa operazione all’inizio dell’autunno, e ci vorranno più di 20 giorni se le temperature sono più basse (tardo autunno-inizio inverno).
Raccolta e consumazione
Le indivie vengono raccolte quando i cespi sono ben formati e, in alcuni casi, imbianchiti, tagliando la radice poco sotto il colletto. L’indivia è consumabile subito dopo il raccolto e, se viene ben asciugata, può essere conservata per un breve periodo nel frigorifero.
Avvicendamento e consociazione
Le Indivie sono spesso coltivate insieme ad ortaggi a crescita lenta (come finocchi, porri, cavoli, ecc.), erbe aromatiche annuali o altre insalate. Nella rotazione delle colture, di solito non viene coltivata subito dopo di sé stessa, ma può essere coltivata dopo tutte le altre colture.
Varietà
Le indivie sono suddivise principalmente in due gruppi: le indivie ricce e le scarole. Le prime hanno foglie increspate e sono più adatte per le coltivazioni primaverili ed estive poiché temono il freddo. Le scarole, invece, hanno foglie generalmente più lisce e sono le più indicate per la semina tardiva (luglio-agosto), poiché resistono bene alle basse temperature. Inoltre, seminare la scarola troppo presto può comportare il rischio che la pianta vada in fiore anziché formare il cespo.
Avversità
Tra gli animali infestanti, afidi e lumache sono quelle che possono causare maggiori danni, specialmente alle giovani piante nei primi stadi della loro crescita. Tra le malattie delle piante, le più gravi sono quelle di origine batterica che causano la decomposizione delle foglie e del fusto, e che prosperano in condizioni di umidità eccessiva e di semi seminati troppo densamente.

Gli afidi, riconosciuti come pidocchi delle piante, appartengono all’ordine degli Emitteri. Questi insetti si nutrono di varie piante legnose ed erbacee e, grazie alle loro parti boccali perforanti-succhianti, la raccolta di questi insetti in colonie sui giovani germogli e le foglie può causare una quantità significativa di danni, come vesciche, arricciamento, decolorazione e galle. Gli afidi si presentano in diverse forme, con dimensioni variabili da 1,5-2 mm e possono essere alati o privi di ali. Per quanto riguarda la riproduzione, le femmine sono in grado di deporre le uova per partenogenesi, mentre la riproduzione sessuale avviene in determinati periodi dell’anno.

Le lumache depongono le loro uova dentro fori nel terreno: servendosi del loro piede muscoloso, scavano nel giro di 6-12 ore una cavità dove depongono 50-400 uova rotonde. L’ovo deposizione richiede altre 30 ore; dopo di che le lumache non si preoccupano più della sorte della loro prole. Le uova, infatti, durante i mesi invernali riposano, finché il sole primaverile non le farà schiudere.