Finocchio coltivato e selvatico

Ambiente, clima e terreno

Nonostante la sua capacità di adattarsi a vari tipi di terreno, il finocchio prospera meglio in un terreno profondo, ben concimato e ben drenato. Originario della regione mediterranea, può persino crescere spontaneamente lungo le aree costiere. Tuttavia, è vulnerabile al gelo e deve essere coltivato sotto piena luce solare. A temperature inferiori a zero gradi Celsius, il finocchio può subire alterazioni tessutali e danni al bulbo. Comprendendo l’ambiente, il clima e il terreno ideale per coltivare il finocchio, i coltivatori possono massimizzare il loro rendimento e mantenere la qualità del loro raccolto. Quindi, se stai pensando di coltivare il finocchio, tieni presenti questi importanti fattori per ottenere migliori risultati possibili.

Coltivazione

A seconda delle condizioni climatiche e delle esigenze di rotazione, la semina può essere effettuata in diversi periodi dell’anno direttamente in terra o in semenzaio sotto vetro. Nelle regioni settentrionali, seminare il finocchio direttamente da luglio ad agosto in solchi poco profondi distanti circa 40-50 centimetri l’uno dall’altro. Appena effettuata la semina, annaffiare delicatamente con un innaffiatoio a pomello. A seguire, eliminare i germogli in eccesso, lasciando una distanza di 20-25 centimetri tra uno e l’altro. I germogli eliminati possono essere trapiantati altrove (in questo caso, effettuare l’operazione con cautela per non danneggiare le radici) o consumati in insalata. Soprattutto nei primi periodi di sviluppo, sarà necessario togliere le erbacce manualmente o con l’ausilio di un rastrello. In estate, annaffiare frequentemente e, quando la base della pianta comincia ad ispessirsi, formare una collina di terra intorno ad essa. Per ottenere un buon imbiachimento del finocchio, circa 20-30 giorni dopo, formare una seconda collina intorno alla base della pianta. In climi più caldi, la semina invernale (gennaio-febbraio) può essere effettuata per essere raccolta all’inizio dell’estate, mentre la semina estiva (da giugno ad agosto) può essere raccolta da metà dicembre a marzo. Fare attenzione a non seminare troppo presto, altrimenti il finocchio potrebbe andare in pre-fioritura invece di formare la bulbo.

Non ne esistono molte varietà, e purtroppo è difficile, specialmente al Nord, reperire della buona semente di finocchio. Richiedete comunque sempre gli ibridi selezionati che dovrebbero dare garanzia di purezza. In caso contrario, se il seme non è puro si ottengono finocchi con scarso sviluppo del grumolo, cioè quelli che sono volgarmente conosciuti sul mercato come “femmine” con guaine appiattite e fibrose, in contrapposizione a quelli rotondi detti “maschi”, anche se con il sesso non hanno niente a che fare. In qualche angolo del giardino e dell’orto potete inoltre coltivare una o due piante di finocchio selvatico, che è una pianta perenne. Si possono utilizzare i giovani getti e i semi estremamente aromatici, e di cui esistono anche delle cultivar a foglie color rosso-bronzo che sono molto decorative oltre che profumate.

Avvicendamento e consociazione

Il finocchio cresce particolarmente bene dopo una coltura di piselli, di patate, di cipolle da consumo fresco o di spinaci. Si può consociare ottimamente con tutte le insalate: lattuga, cicoria, radicchio e valerianella.

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Raccolta e conservazione

Dopo circa tre settimane dall’ultima sistemazione della terra intorno alle piante di finocchio puoi iniziare a raccogliere i finocchi, tirandoli fuori dal terreno quando sono gonfi, ma prima che diventino troppo duri e fibrosi, e prima della gelata. Rimuovi le radici e alcune delle guaine esterne più brutte, e taglia la parte superiore delle foglie nel punto in cui diventano tubolari. Il finocchio può essere consumato fresco, crudo o cotto, o in alternativa può essere conservato sott’aceto, modi giardiniera. Attenzione, non si presta bene ad essere congelato.

Finocchio selvatico

Il Finocchio selvatico è una pianta molto versatile che spunta spontaneamente in diverse regioni del Mediterraneo, soprattutto lungo le coste. È possibile raccogliere il suo fogliame in primavera e i suoi frutti, ovvero i semi di finocchio, verso la fine dell’estate o l’autunno. Questa erbetta è utilizzata da secoli in cucina e soprattutto per le proprietà benefiche della sua tisana. Grazie alle sue proprietà stimolanti e digestive, il finocchio selvatico è stato ampiamente apprezzato fin dall’antichità. Inoltre, possiede anche proprietà antisettiche e antispasmodiche, che lo rendono ideale per impacchi sulle palpebre infiammate o come sciacqui e gargarismi per l’alito cattivo. Nonostante sia una spezia molto salutare, come per tutti gli ingredienti utilizzati in cucina, si dovrebbe prestare attenzione ad utilizzarla con moderazione.

Preparazione

Si consiglia di versare i semi di finocchio in acqua già bollente e cuocere per circa 2-3 minuti. Successivamente coprire e lasciar in infusione per circa 10 minuti, dopodiché filtrare e dolcificare con il miele.
Si consiglia di prendere una tazza circa 30 minuti dopo i pasti.
Il finocchio è eccellente per aiutare il sistema digestivo dei bambini senza causare effetti collaterali. Per maggiori informazioni riguardo ai metodi e alle quantità di somministrazione consigliati, si suggerisce di consultare il pediatra.
Riguardo alla decozione di radice, è efficace in caso di diarrea. Si consiglia di far bollire una manciata di radice secca in mezzo litro d’acqua per 5 minuti, far raffreddare, filtrare e bere tre bicchieri al giorno.
La fonte di riferimento è il “Giardino dei semplici”.

Avversità

Il finocchio è una pianta resistente ai parassiti e alle malattie e, anche se saltuariamente, può essere mangiato dalla larva del papilio (bel bruco verde-lucido a strisce nere e rosse), dal grillotalpa, dalle cimici o dalle lumache, raramente subisce dei veri danni.

Daniele

Daniele Castiello vive nel parco nazionale del Cilento ad Ascea , appassionato di erbe e della natura e dei sistemi biologici, ama le passeggiate in bicicletta tra la natura.

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