Lumache e limacce

Negli ultimi si è assistito, negli orti e nei giardini, a un generale aumento delle infestazioni di lumache. Studiosi e tecnici attribuiscono questo fenomeno alla rottura degli equilibri biologici. Contro le infestazioni di lumache, nei terreni coltivati biologicamente non si usano interventi radicali, ma una serie di misure atte ad allontanare e mantenere il numero di questi parassiti al disotto di una certa soglia di dannosità, senza tuttavia nuocere agli organismi utili. La moltiplicazione delle lumache viene particolarmente favorita da un autunno molto umido seguito da un inverno mite. Le lumache depongono le loro uova dentro fori nel terreno: servendosi del loro piede muscoloso, scavano nel giro di 6-12 ore una cavità dove depongono 50-400 uova rotonde. L’ovodeposizione richiede altre 30 ore; dopo di che le lumache non si preoccupano più della sorte della loro prole. Le uova, infatti, durante i mesi invernali riposano, finché il sole primaverile non le farà schiudere.

lumaca uovauova di lumaca.

Favorisce la diffusione delle lumache anche una copertura del terreno troppo spessa, che tende a marcire facilmente, creando le condizioni ideali per la vita di questi gasteropodi e delle loro uova. Per questo motivo la copertura del terreno con materiale organico fresco, soprattutto se la stagione è umida, non dovrà essere più alta di 10 cm e andrà spolverizzata, o meglio ancora mescolata, con calcare di alghe coralline, farina di roccia e un prodotto attivatore del composto. I rappresentanti più voraci dei gasteropodi sono le lumache senza conchiglia, o limacce. Una specie che visita le nostre piante coltivate è l’Arion rufus, di colore rosso, marrone o anche nero, che misura fino a 13 cm di lunghezza. Una specie affine ma più piccola è l’Arion subfuscus, anch’essa molto diffusa, che presenta una colorazione dal rosso-giallo al marrone fino al grigio scuro, e misura 7-10 cm di lunghezza. Anche le lumache comuni, sempre prive di conchiglia e un pò più piccole e più gracili delle limacce, possono causare notevoli danni con la loro voracità. Tra di esse ricordiamo il Decroceras reticulatum, lungo 3-6 mm, che presenta un disegno a rete su fondo bianco-giallastro o rosso-bruno, e il Limax maximus, grigio chiaro o giallo chiaro con macchie scure. Facile da distinguere dalle lumache che prive di guscio è la Cepaea nemoralis con la sua conchiglia dal fondo giallo chiaro fino a grigio chiaro ornata da una banda spiraliforme marrone. Altra specie nociva è la chiocciolina dei giardini, di colore grigio-giallastro fino al grigio-nero, lunga 2 soli centimetri.

lumacalumaca physia

La Helix pomatia (un elicide) ed altre specie sono invece predatrici delle uova sia delle limacce che delle lumache munite di conchiglia. Queste specie vanno pertanto annoverate tra gli organismi utili nella lotta contro le lumache, a meno che non prendano a loro volta il sopravvento, essendo anch’esse avide di verdure fresche. Se nell’orto o nel giardino c’è uno stagno abitato da anfibi, oppure la tana di un porcospino, ci si può ritenere al sicuro dalle invasioni di lumache. Anche carabidi e sifidi tengono sotto controllo queste non sempre gradite ospiti dell’orto e del giardino. Che anche i merli, pur sempre numerosi negli orti, aiutino a limitare il numero delle lumache, è più che altro una leggenda; ma ciò può anche dipendere dal fatto che i merli, oggigiorno, vengono troppo viziati dai mangimi che mettiamo a loro disposizione durante l’inverno. Tra i nemici delle lumache vanno ricordati anche gli storni e i topi. L’impiego delle trappole con la birra è molto diffuso nella lotta contro le lumache. La qualità o la freschezza della birra per le lumache non ha importanza; ma una piccola sbornia non basta ad ucciderle. Le trappole con la birra vanno perciò collocate in modo che gli incauti animaletti vadano poi anche a cadere nel liquido dolce e vischioso. L’alcol ha infatti l’effetto di paralizzare l’organismo delle lumache, causandone la morte per annegamento. Per questo tipo di trappola si presta benissimo un piccolo contenitore di plastica (per esempio, da yogurt) con foro sul fondo, posto dentro un altro contenitore avente lo stesso diametro, ma più profondo. Il doppio vasetto viene poi riempito con 3 cm di birra e quindi interrato nell’orto con il bordo a filo del terreno, che va ben compresso tutto intorno. Per poter arrivare alla birra, le lumache raggiungono il contenitore inferiore ma non riescono più ad uscirne, stordite e semiparalizzate per l’alcol ingerito e irritate dalla presenza dell’ostacolo. Le lumache sopravvissute al bagno alcolico vanno uccise con acqua bollente, dopo di che se ne può fare un macerato lasciandole in acqua per 3-4 giorni. Al macerato si mescola farina di roccia, poi con la miscela si annaffiano tutte le piante minacciate, e anche le semine che stanno per germogliare. L’effetto ha una durata di 2 settimane circa. Sul far della notte, le lumache possono essere raccolte molto facilmente, perlustrando l’orto alla luce di una lampada tascabile: le voraci bestiole si troveranno dappertutto, sopra il terreno o anche in posizioni acrobatiche su steli d’erba sottilissimi. In breve tempo se ne potranno raccogliere di ogni specie, da usare poi per farne un macerato. Le lumache strisciano molto volentieri sotto assi di legno, sacchi bagnati, foglie di rabarbaro e bucce di patate: da questi luoghi di raccolta è possibile catturarne ogni giorno un buon numero. Alcune piante ostacolano le lumache: si è dimostrato utile seminare intorno alle aiuole minacciate una cintura di senape gialla, cerfoglio, crescione e ortiche. Si possono impiegare anche il rafano e l’aglio, che hanno però un’efficacia limitata. Per contrastare le lumache si può anche coprire il terreno con felci, o mescolare felci al composto, perché le sostanze aromatiche contenute in queste piante hanno, sulle lumache, un effetto repellente. In autunno, è un buon accorgimento collocare nell’orto o nel giardino dei nidi fatti con trucioli di legno, di cui le lumache approfittano molto volentieri per deporvi le uova nel periodo della riproduzione autunnale. In inverno si bruceranno poi i trucioli insieme alle uova. Nel caso di una vera e propria invasione di lumache, bisogna lavorare in autunno la superficie delle aiuole raccolte cercando possibilmente di esporre al gelo lo strato contenente le uova. Poiché le lumache ovodepongono molto volentieri nel composto, il materiale impiegato va trattato appena possibile con farina di roccia, calcare di alghe coralline e attivatore per composto, allo scopo di evitare marcescenze entro il materiale organico e favorire piuttosto la diffusione dei lombrichi e dei batteri e funghi decompositori. Se la stagione è asciutta, si ottengono buoni risultati spargendo sulle aiuole calcare di alghe coralline, farina di roccia, aghi di pino, sabbia a grana fine. Servono allo scopo anche cenere e fuliggine, purché non provengono dalla combustione di oli: strisciandovi sopra, le lumache si insozzano e muoiono. Dopo ogni pioggia è però necessario distribuire nuovamente sostanze asciutte. Costituiscono un’utile difesa anche i recinti anti-lumaca, con un margine affilato che non permette alle lumache  di oltrepassarlo, oppure muniti di un debole circuito elettrico incorporato che costringe gli animaletti a ritirarsi. La secrezione mucosa delle lumache stimola la crescita delle piante; ma tale vantaggio non compensa purtroppo il danno causato dalla loro voracità.


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Daniele

Daniele Castiello vive nel parco nazionale del Cilento ad Ascea , appassionato di erbe e della natura e dei sistemi biologici, ama le passeggiate in bicicletta tra la natura.

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