Crisomelidi

Di recente, il proprietario del blog Daniele Castiello ha avvistato alcune invasioni degli insetti raffigurati in foto, nella zona del basso Cilento, su piante di pistacchio, carrube, feijoa e leccio. Dopo diverse ricerche e sondaggi in internet per scoprire di che insetto si trattasse, dato che in questa zona è praticamente sconosciuto, abbiamo riscontrato diverse similitudini morfologiche con la crociera del giglio e i meloidi, successivamente, osservando le specie entomologiche che attaccano il pistacchio, è stata riscontrata una somiglianza tra il coleottero sconosciuto e la Clitra del salice, la tesi è argomentata dal fatto che i danni causati dai parassiti sono praticamente gli stessi, infatti divorano le foglie fino a lasciarne solo le nervature centrali, causando gravi scompensi alla salute della pianta e alla produzione.
Il dato certo è che tutti gli insetti trattati vengono raggruppati nella famiglia dei crisomelidi che appartengono all’ordine dei coleotteri e comprendono circa 35000 specie. Sia allo stato larvale che da adulti si nutrono di foglie o altri tessuti ricchi di clorofilla e, come anticipato, risultano pericolosi per lo sviluppo delle piante ospiti.
Dopo aver posizionato una trappola cromotropica gialla su una delle piante infestate, che è risultata efficace nonostante non abbia fermato del tutto l’invasione indesiderata, abbiamo eseguito trattamenti sperimentali con bauveria bassiana e lecanicillum, quest’ultima sembra essere la soluzione giusta per contrastare le colonie di crisomelidi.
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