La rosa il fiore di maggio
di Daniele · Pubblicato · Aggiornato
Esistono moltissime specie di rose, abbiamo quelle cespugliose, quelle rampicanti, con fiori grandi e fiori piccoli, ci sono quelle a mazzetti o solitarie etc. In Italia abbiamo circa 30 specie spontanee di cui ricordiamo: la R. canina (la più comune), la R. gallica (poco comune nelle brughiere e luoghi sassosi), la R. glauca (frequente sulle Alpi), la R. pendulina o R. alpina (comune sulle Alpi e l’Appennino settentrionale) e la R. sempervirens. Le rose spontanee sono conosciute come rose botaniche, crescono dando origine a cespugli aggrovigliati e difficilmente rifioriscono. In origine i tipici colori della rosa erano bianco, rosa e rosso oggi in invece possiamo trovarle anche blu…il colore giallo invece è tipico della specie Foetida.
La rosa si adatta a qualsiasi tipo di terreno richiedendo un franco di coltivazione abbastanza profondo e una buona concimazione con stallatico maturo, questa va effettuata all’inizio della ripresa vegetativa. La messa a dimora deve avvenire in autunno o alla fine dell’inverno nel caso di zone con forti gelate. La potatura è importantissima per far si che le piante rifioriscano. E’ importante asportare i rami vecchi e si accorciare quelli nuovi lasciando da 2 a 6 gemme per stimolarne la fioritura. La moltiplicazione avviene per talea con l’utilizzo di parti già lignificate, le quali vanno piantate in estate in cassone o per innesto ad occhio.
Le rose, oltre ad essere piante ornamentali da giardino, vengono impiegate per molteplici utilizzi: dai petali viene estratta l’essenza di rosa , caratterizzata da proprietà medicinali, vengono estratti anche gli aromi, questi vengono utilizzati in cosmetica, liquoristica e profumeria. In medicina vengono usati i fiori come astringenti, le foglie come antidiarroico, i frutti ricchi di vitamina C sono ottimi diuretici, sedativi, astringenti e vermifughi, i semi per l’azione antielmintica e le galle per le proprietà diuretiche e sudorifere.
Patologia: Cocciniglia
Le cocciniglie dei fruttiferi sono piccoli insetti, appartenenti all’ordine dei Rincoti, muniti di apparato boccale pungente succhiante con il quale sono in grado di attaccare qualsiasi parte della pianta ospite
Patologia: Ragno rosso
E’ un piccolo acaro, lungo circa mezzo millimetro, di colore rosso vivo, con lunghe setole dorsali, considerato uno dei fitofagi attualmente più dannosi nei nostri frutteti.
Patologia: Oziorrinco
E’ un curculionide nero, lungo circa 10 mm, che durante il giorno si tiene nascosto al piede delle piante
Patologia: Lumache
Negli ultimi si è assistito, negli orti e nei giardini, a un generale aumento delle infestazioni di lumache. Studiosi e tecnici attribuiscono questo fenomeno alla rottura degli equilibri biologici.
Patologia: Mosca bianca
La mosca bianca è un piccolo insetto polifago di colore bianco, lungo 1 mm, il colore è dovuto ad una secrezione cerosa prodotta da ghiandole poste ai lati dell’addome.
Patologia: Oidio
Questo fungo, oltre il pesco colpisce la rosa e, qualche volta, anche l’albicocco. Sul pesco vengono attaccati foglie, rametti e frutti. Le prime presentano, in corrispondenza delle zone invase dal fungo, sulla pagina superiore delle decolorazioni e su quella inferiore della muffa biancastra
Patologia: Ticchiolatura
Questo fungo dell’ordine degli Ascomiceti attacca diverse specie del genere Malus ed è particolarmente dannoso al melo coltivato del quale colpisce foglie, frutti e rami