Salvia

Il nome del genere deriva dal latino “salvius” ( = salvatore, sicuro, bene, sano) un nome antico per questo gruppo di piante dalle presunte proprietà medicinali.

Queste piante possono arrivare anche all’altezza di un metro ma di solito sono di circa 50cm. Hanno in genere le radici di tipo fasciolato oppure grosse e con molte diramazioni. Le foglie sono cauline, per lo più disposte a 2 a 2, e sono ricche di oli essenziali.

Le infiorescenze sono di tipo ascellare (cioè sono posizionate all’ascella di una foglia) e sono formate da fiori ravvicinati e disposti lungo un asse verticale.

I fiori sono ermafroditi, zigomorfi (speculari su un solo asse), tetraciclici (la struttura è quella tipica delle angiosperme, cioè formata da: calice, corolla, androceo e gineceo) e pentameri (ogni verticello ha più o meno 5 elementi).

Coltivazione

La pianta va coltivata in luogo non molto soleggiato, in terreno sciolto, ben drenato in quanto non sopporta i ristagni idrici. Preferisce terreno con ph neutro (7 – 7,5).

Utilizzi e proprietà

In cucina viene molto utilizzata per aromatizzare le carni.

In uso erboristico viene utilizzata per alleviare gengiviti, tosse e raffreddore, dolori mestruali ed ulcere. Insieme a rosmarino e menta ha effetti afrodisiaci.

   Piante di salvia in vaso

Fonte: fonti varie.

Daniele

Daniele Castiello vive nel parco nazionale del Cilento ad Ascea , appassionato di erbe e della natura e dei sistemi biologici, ama le passeggiate in bicicletta tra la natura.

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